Verstappen critico sui piani della F1: "Allora non vorrei continuare".
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Max Verstappen si sente sempre più estraneo alla Formula 1. Il due volte campione del mondo si è scagliato contro i piani annunciati di recente dalla Formula 1, sottolineando che, a suo parere, non sarà di certo un bene per lo sport se la traiettoria attuale continuasse.
Questo fine settimana è stato annunciato che la Formula 1 sta prendendo in considerazione un drastico cambiamento per quanto riguarda il weekend sprint. La gara sprint diventerà una mini-gara a sé stante e non determinerà più la griglia di partenza del Gran Premio. La notizia segue una settimana di speculazioni dopo che il capo della Formula 1 Stefano Domenicali ha suggerito che lo sport potrebbe anche fare a meno delle sessioni di prove libere. Sebbene Domenicali abbia successivamente ritrattato queste affermazioni, ha sottolineato che la F1 non deve avere paura di provare cose nuove in termini di format del weekend di gara.
Per Verstappen, tutto questo lo porta a vedere l'uscita di scena sempre più vicina. "Non ho intenzione di fermarmi fino al 2028, ma tutto questo non mi aiuta quando dovrò decidere se continuare o meno", ha dichiarato Verstappen a De Telegraaf. "Ho già parlato con la dirigenza della Formula 1 e ho spiegato come la vedo io. È una cosa buona e molto normale che continuiamo a comunicare tra di noi per presentare il miglior prodotto ai fan. Sono curioso di vedere cosa succederà".
"Le corse sono la mia vita, ma a un certo punto non ne vale più la pena"
"I fine settimana saranno ancora più intensi e movimentati", ha detto Verstappen a proposito del nuovo format della gara sprint. Il campione del mondo in carica dichiara senza mezzi termini di non essere favorevole all'idea. "Ci sono già così tante gare. Dopotutto, nei prossimi anni la Formula 1 vuole passare a stagioni con 24 o 25 gare. A mio parere, questo non è un bene per lo sport. Li capisco, perché vogliono vendere più biglietti e rendere ogni giornata più interessante per gli spettatori. Ma se andiamo a un numero sempre maggiore di gare, non ho alcun desiderio di farlo. Le corse sono la mia vita, ma a un certo punto non vale più la pena di stare così tanto lontano da casa. Allora vorrò fare anche altre cose".